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Giovanni, presbitero ad Antiochia dal 386 al 397 quando fu designato all'episcopato di Costantinopoli, è uno degli scrittori cristiani antichi più rilevanti, celebre per la sua appassionata eloquenza che gli valsel'appellativo di Crisostomo (Bocca d'oro). Difensore dell'autonomia del vescovo rispetto al potere imperiale, di cui pure riconosceva la funzione di garantire l'ordinato e pacifico svolgimento della vita del popolo,sostenitore della causa dei poveri e degli oppressi di fronte all'egoistico uso delle ricchezze da parte dei settori più agiati della società,acuto ed intransigente osservatore dei mali che affliggevano l'ambiente della sua attività pastorale e ne minavano il tessuto morale, Crisostomo ben presto si scontrò con la Corte di Costantinopoli che lo condannò all'esilio definitivo nel 404, durante il quale, provato dai disagi causatigli dal trasferimento in una remota località presso il Mar nero, andò incontro alla morte il 14 settembre del 407. In questo volume si offre una scelta antologica di testi su temi particolarmente significativi e stimolanti che Crisostomo affrontò nella suavasta produzione letteraria, quali quelli trinitari e cristologici, con elementi anche mariologici, sulla natura dell'uomo, il cui fine ultimo è illuminato dalla resurrezione, sull'importanza della Scrittura, sulla spiritualità monastica, sulla funzione sociale delle ricchezze, sul ruolo del potere politico in un corretto rapporto con l'autorità ecclesiastica. Ne scaturisce un affresco quanto mai variegato da cui emerge l'impegno profuso da Crisostomo nel sollecitare la coscienza civile ed ecclesiale del suo tempo verso un autentico rinnovamento morale e spirituale.